La fine delle lettere cartacee in Danimarca: un monito per il nostro futuro analogico

PostNord cesserà le consegne dopo quattro secoli, ma c'è chi ancora crede nel "tocco fisico" della corrispondenza
Quattro secoli di storia postale si concluderanno in Danimarca alla fine del 2025, quando PostNord, il servizio postale nazionale, cesserà definitivamente le consegne delle lettere. Una decisione che segna la fine di un'era, ma che apre anche una riflessione profonda sul valore dell'analogico, in un mondo sempre più digitalizzato.
Quando la digitalizzazione cancella la storia
Il postino Herman Moyano, che da sette anni percorre le strade di Copenaghen con il suo scooter, ha visto con i propri occhi il declino:
"Prima pensavo che tutte le persone aspettassero qualcosa, una lettera speciale, una comunicazione speciale, un pacco speciale", racconta.
Oggi consegna principalmente bollette e estratti conto.
I numeri sono impietosi: dal 2000, il volume delle lettere gestite da PostNord è diminuito di oltre il 90%, passando da circa 1,4 miliardi a 110 milioni l'anno scorso. I cittadini danesi ricevono in media solo una lettera al mese, in quello che, è il secondo paese più digitalizzato al mondo dopo la Corea del Sud, secondo l'OECD Digital Government Index 2023.
Il paradosso del progresso
Ma dietro questa apparente vittoria della modernità si nasconde una perdita più profonda. Jette Eiring Williams, residente di Copenaghen che continua a scrivere lettere fisiche alla figlia all'estero, coglie nel segno:
"Penso che la giovane generazione voglia quella sensazione old school: ama il tocco fisico di qualcosa, non solo un'email o un messaggio di testo."
Questa osservazione rivela qualcosa di fondamentale: l'esperienza analogica non è nostalgia, è necessità umana. In un mondo dove tutto si consuma istantaneamente, la lettera rappresenta lentezza, intenzionalità, permanenza.
Lezioni per il movimento analogico
Il caso danese offre spunti preziosi per chi abbraccia il lifestyle analogico.
L'urgenza di preservare le pratiche fisiche: quando un'intera infrastruttura scompare, diventa più difficile mantenere vive certe abitudini. La scrittura a mano, la scelta della carta, il rituale della busta e del francobollo – tutto questo rischia di diventare un ricordo.
Il costo della comodità: Il prezzo di un francobollo PostNord è salito a 29 corone danesi (circa 4,55 dollari), rendendo l'invio di una lettera un lusso. Ma non è forse questo il vero valore delle cose che contano? Quello che costa poco spesso vale poco.
La resistenza è , comunque, possibile: Una ditta privata, DAO, subentrerà nel servizio lettere, dimostrando che dove c'è domanda, anche minima, qualcuno troverà il modo di soddisfarla.
Oltre la nostalgia: il valore neurologico dell'analogico
La scomparsa delle lettere non è solo una questione culturale, ma neurobiologica. La scrittura a mano attiva aree cerebrali diverse dalla digitazione, migliorando memoria e creatività. Il tempo di attesa tra invio e risposta insegna pazienza e riflessione.
Ogni lettera è un digital detox involontario, un momento in cui ci si disconnette dal flusso incessante delle notifiche per concentrarsi su pensieri profondi e sentimenti autentici.
Un futuro analogico consapevole
Come sottolinea l'esperta del settore postale Hazel King:
"Penso che vedremo la fine delle lettere nel mainstream. Tuttavia, non sono sicura che vedremo mai zero lettere, considerando la necessità di proteggere le lettere mediche e i servizi per anziani, disabili e aree rurali."
Questa frase racchiude la sfida del nostro tempo: come preservare l'essenziale analogico in un mondo digitale.
Il nostro impegno analogico
Per chi vive il lifestyle analogico, il caso danese rappresenta sia un monito, che un'opportunità:
- Investire in strumenti di scrittura di qualità che durino nel tempo
- Creare rituali personali attorno alla scrittura a mano
- Trasmettere il valore della lentezza alle nuove generazioni
Fonte: BBC News - "Denmark ending letter deliveries is a sign of the digital times" di Adrienne Murray
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