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Mayer Watches: la passione per orologeria meccanica

Intervista a Ivo Mayer, co-fondatore di Mayer Watches e appassionato di orologeria meccanica, arte analogica per eccellenza.
Il modello 804M di Mayer Watches
Il modello 804M di Mayer Watches

Per la nostra sezione "interviste con l'esperto analogico" oggi vi presentiamo un appassionato di orologeria meccanica, nonché creatore del marchio "Mayer Watches".


D: Chi sei e cosa fai nel mondo dell'orologeria?
R: Mi chiamo Ivo Mayer, sono co-fondatore di Mayer Watches, un marchio di orologeria che si è affacciato recentemente sul mercato. Insieme al mio amico e socio Fabio, condividiamo svariate passioni, tra le quali quella legata agli orologi, che ci ha spinto a voler creare un nostro prodotto, un orologio che rispecchiasse le nostre passioni e le nostre idee.

D: Come è nata questa passione? Da quanto tempo lavori con gli orologi?

R: La passione per l’orologeria è nata banalmente il giorno della cresima, ormai più di 35 anni fa. A quei tempi, per una data così importante si usava regalare un orologio, e ricordo ancora quando mi fu regalato il mio primo orologio. Da ragazzino qual ero, per me era un simbolo di crescita e di maturità. Non ne capivo ovviamente di orologeria e quel Sector Camel Trophy al quarzo, con scatola dei colori del Camel Trophy, che per me rappresentava qualcosa di cavvero speciale. Era un orologio semplice e modesto, ma - ai miei occhi - era il più bello del mondo! Proprio qualche mese fa, gli ho cambiato il cinturino perché il vecchio era oramai sfasciato! Poi, con gli anni, la passione si è evoluta, e continua ad evolversi; è un mondo che non finisce mai di regalarti emozioni ed informazioni. Lavorandoci in prima persona da qualche anno, posso affermare che la banalissima frase “non si finisce mai di imparare” è più che vera che mai, anche in questo settore!

D: Perché dovrei scegliere un orologio meccanico invece di uno smartwatch nel 2025?
R: In un mondo dove la fretta e la connessione digitale sono ormai date per scontate e dove l’omologazione è quotidiana, avere un oggetto analogico ci dona un piccolo respiro. Concederci qualche minuto per ricaricare l’orologio, sistemare l’ora o cambiarne il cinturino, ci regala un attimo dedicato a noi stessi e - perché no - al piacere di ammirare il nostro manufatto. Soffermarci a guardare gli ingranaggi muoversi e pensare al genio umano che è riuscito ad imbrigliare un movimento così preciso in pochi centimetri, è qualcosa che fa nascere un sorriso e merita di essere gustato con tutta la calma analogica!

D: C'è davvero una "rinascita" del meccanico? Lo vedi dai tuoi clienti?
R: Il meccanico non è mai morto. È vero che, con l’introduzione del quarzo alla fine degli anni ’60 e la sua diffusione massiccia dagli anni ‘70/’80, il mercato dell’orologio ha subito una rivoluzione, sia tecnologia che di costume. La riscoperta del meccanico, come per tante altre mode, è ciclica, ed oggi è sinonimo di cura, precisione, qualità e distinzione. L’interesse per il vintage è esploso: il piacere di ridare vita ad oggetti che si reputavano tecnologicamente vecchi o superati ha confermato che la meccanica, se mantenuta, ci dona un oggetto praticamente immortale. Molti riscoprono “l’orologio del nonno nel cassetto” e per quanto trasandato possa essere, una volta revisionato, torna a funzionare egregiamente, portandosi con sé una storia, una vita, che possiamo avere con noi al nostro polso.

D: Se dovessi spiegare come funziona un orologio meccanico a qualcuno che non ne sa niente, come faresti?
R: Riducendo la risposta in termini davvero semplici, possiamo dire che l’orologio meccanico è un insieme di ingranaggi di vario tipo, finemente studiati e calibrati, che tramite una energia iniziale (la carica) riesce a produrre un movimento preciso per svariate ore o addirittura giorni, che si traduce nella misura del tempo che noi abbiamo adottato. Si va dal movimento che restituisce le informazioni base (ore, minuti, secondi) a movimenti più complessi (dette appunto, complicazioni) che forniscono date, calendari perpetui, fusi orari differenti, cronografi e addirittura allarmi!

D: Automatico o manuale per iniziare? Quale consigli e perché?
R: Per i neofiti innanzitutto va chiarita la differenza tra un automatico e manuale, in quanto molto spesso c’è confusione su questi termini. L’orologio a carica manuale è, come lo dice il termine stesso, un orologio che va caricato a mano, girando la corona, per poter immagazzinare l’energia cinetica necessaria a farlo muovere per svariate ore o giorni, in base alla capacità del movimento. Col passare delle ore quindi l’orologio manuale si scaricherà finché avrà completamente esaurito l’energia accumulata e si fermerà se nel frattempo non sarà stato ricaricato. L’orologio automatico è un orologio manuale che ha un sistema di ingranaggi aggiuntivi che permettono, attraverso il movimento dell’orologio al polso (banalmente anche mentre camminiamo) di ricaricarsi automaticamente, fornendo quindi una durata maggiore di energia e di conseguenza permettendo al possessore di caricarlo con minor frequenza.

La scelta per chi inizia, è puramente di stile in quanto è evidente che l’orologio manuale avrà bisogno di qualche carica in più (qualche coccola in più) per mantenerlo attivo, mentre l’automatico se indossato con frequenza, potrà essere più “trascurato”. In termini tecnici, possiamo dire che l’automatico, a livello di manutenzione, negli anni, avrà bisogno di più cura in quanto, come ogni ingranaggio, avrà anch’esso bisogno di manutenzione nel tempo. Ciò nonostante, qualora la parte di carica automatica dovesse guastarsi, ormai la quasi totalità di orologi moderni, ne permette la carica manuale in modo indipendente. Nel mercato, oggigiorno, specie per i modelli più commercializzati, si trovano per la maggior parte orologi a carica automatica, proprio per questa comodità d’uso. Gli orologi manuali si distinguono solitamente perché permettono spessori inferiori e sono quindi indirizzati verso orologi di forma, eleganti e meno ingombranti al polso.

D: Qual è il budget per un orologio meccanico che "vale la pena"?
R: La tecnologia e la produzione di massa hanno permesso di abbattere notevolmente i prezzi degli orologi meccanici, avvicinando molto anche il compratore non esperto, che magari prima avrebbe comprato un quarzo, economicamente più abbordabile. Un orologio meccanico si può trovare per qualche centinaio di euro ormai. Aziende come Seiko (ad esempio ma non solo), lavorando su grandi numeri, hanno portato alla produzione di orologi onesti e dai movimenti collaudati, per cifre intorno ai 300/400 euro e che non hanno nulla da invidiare a orologi da migliaia di euro, in quanto a funzionalità base.  “Vale la pena” non è la domanda da porsi nell’acquisto di un orologio. Ne vale sempre la pena per un orologio meccanico (originale).

La domanda da porsi è se l’orologio riscontra il proprio piacere ed i propri interessi. L’orologio è ormai diventato un accessorio e non più una necessità, di conseguenza chi lo compra deve innanzitutto gradire l’acquisto e non farlo solo perché ha sentito dire dall’amico che “Omega fa buoni orologi”.

D: Quali sono i 3 segnali che ti dicono "questo è un buon orologio" senza nemmeno aprirlo?
R: Premetterei che, specie per un neofita, è bene affidarsi per gli acquisti ad un orologiaio di fiducia o negoziante attendibile. Comprare privatamente può essere pericoloso se non si hanno conoscenze e capacità di analisi. È rischioso anche per chi ha queste capacità certe volte, figuriamoci per un neofita. Se parliamo di orologio nuovo, venduto tramite negozio onesto e quindi con regolare garanzia, non ci dovrebbero essere sorprese. I marchi più diffusi che si possono trovare offrono sicuramente una qualità proporzionale al prezzo e non richiedono controlli particolari. Naturalmente si dovrà verificare che le finiture siano perfette, che il movimento si muova regolarmente e non a scatti (potrebbe essere segno di malfunzionamento) e che confezione e materiali siano integri.

Assicurarsi di avere sempre il tagliando di garanzia con indicato il seriale e la data di acquisto, così da potersi rivolgere al supporto in caso di qualsiasi problema. Se parliamo di usato invece qui si apre un capitolo enorme che richiede una trattazione a parte.

D: Cosa cambia nella vita quotidiana quando si passa da uno smartwatch a un meccanico?
R: Beh, credo che avere al polso un orologio meccanico sia uno dei passi mentali per rallentare un po’ la nostra smania “tutto e subito”. Fa parte di quelle esperienze che ci fanno tornare un po’ anche bambini, con il nostro “giocattolo” preferito, presente con noi sempre e da ammirare ogni qualvolta lo desideriamo. Se l’orologio rimane scarico per un po’, ci regaleremo qualche momento in più per ricaricarlo, apprezzarne il suono e la sensazione di dedicarci del tempo per noi. È una piccola pulce che si innesta nella mente e ci fa riflettere sul fatto che possiamo anche gestire il tempo con maggiore qualità e non solo nella via frenetica.

D: Ogni quanto va fatto il "tagliando" e quanto costa? Un principiante deve preoccuparsene?
R: Non c’è differenza tra un principiante ed un “esperto” in questo caso. Gli orologi vanno manutenzionati in base all’uso che se ne fa e al tipo di movimento. Gli oli ed i grassi utilizzati tra i vari ruotismi, con il tempo tendono a seccarsi. Non guastano l’orologio ma ne creeranno dei rallentamenti, portando quindi l’orologio ad essere meno preciso di quando era nuovo. Usura degli ingranaggi (il metallo di cui sono fatti, nel tempo si consumerà piano piano) porterà anch’esso nel tempo a minor precisione. Anche le guarnizioni con il tempo si induriranno e quindi potrebbero non essere più protettive. Poi se l’orologio viene “vissuto” intensamente (urti, graffi, immersioni, etc.) allora una manutenzione periodica è consigliata se si vuole mantenere l’orologio in buono stato. Come tutte le cose, insomma, più cura si dedica, maggiore sarà la durata. Certo, revisionare un orologio ogni anno non ha molto senso, ma indicativamente ogni 5 anni è un buon periodo da considerare. Da tenere a nota che la revisione non è obbligatoria, ma come detto, serve a garantirne la qualità nel tempo. Un orologio può essere revisionato anche dopo 30 anni se è rimasto fermo nel cassetto e non è stato danneggiato, e riprenderà nuova vita dopo una revisione! È proprio il bello dell’analogico!

Per quanto riguarda i costi, anche qui dipende molto dalla qualità dell’orologio, dalle necessità di manutenzione e da chi fa la manutenzione. Si può andare dai 50/80 euro a 500 euro ed oltre. Se ci si affida alla casa produttrice, per mantenerne garanzia e originalità dei ricambi, i costi possono essere più importanti nei casi di orologi di valore con movimenti di pregio e parti di ricambio importanti. Orologi “entry-level” avranno costi ridotti e si può trattare di un intervento da fare con il proprio orologiaio di fiducia, a costi più che onesti (visto il tempo che un orologiaio dedicherà alla revisione). Va tenuto conto poi che paradossalmente gli orologi entry-level potrebbero necessitare di una manutenzione più frequente proprio perché meno curati, rispetto a movimenti di pregio.

D: Meglio comprare online o in negozio per il primo acquisto? E nuovo vs usato?
R: Per i principianti può avere molto più senso il negozio, perché il negoziante potrà dare moltissime informazioni, conosce il mercato, è paziente, avrà delle offerte periodiche, e potrà consigliare, con la sua esperienza, oggetti che possono interessarvi. Inoltre, va da se, che avrete un contatto umano nello stile analogico, con la creazione di un rapporto che supera ogni acquisto digitale.

I negozi online, per i neofiti, possono essere un rischio sempre per le classiche problematiche degli acquisti online: sicurezza del venditore, affidabilità, garanzia, etc. Ci sono note piattaforme di vendita del settore che offrono garanzia sia per il nuovo che per l’usato, ma va posta sempre attenzione ad ogni acquisto. L’acquisto online, per questo tipo di oggetti, non sempre corrisponde ad un vantaggio economico!

Nuovo o usato? Ci vorrebbe un capitolo a parte anche per questa domanda! È questione anche qui di gusti e di sicurezza. L’usato può offrire sicuramente ottime occasioni ma vanno tenuti in considerazioni pro e contro delle due scelte: sicurezza, garanzia, assistenza, prezzo, solo per citarne alcune.

D: Un orologio meccanico può davvero durare una vita? Hai esempi concreti?
R: Si trovano in vendita orologi con più di 50 anni di vita senza fatica! Ciò che è meccanico può essere riportato sicuramente a vita anche dopo cent’anni. Anzi, solitamente gli orologi più “vintage” sono più semplici ed aggiustabili di quelli moderni. Naturalmente parliamo del movimento. Il quadrante potrebbe essere una stampa che nel tempo ha cambiato colore o si è rovinata con umidità e muffe (cosa che per gli amanti del vintage, tra l’altro, è un tocco in più), ma il movimento, se dato in mano a sapienti artigiani, può essere ricostruito anche nelle parti rovinate o rotte. È la magia dell’analogico!

D: Qual è l'orologio più vecchio che hai mai riparato?
R: Ho avuto il piacere di metter mano (fino a dove potevo) all’orologio di mio nonno, degli anni ‘40, un orologio semplice, ma quello che si dice “un muletto”. L’ho poi fatto revisionare e sistemare dal mio amico orologiaio di fiducia, in quanto richiedeva un’assistenza piuttosto importante, dato che era stato maltrattato pesantemente nella sua precedente vita! Perde forse un minuto ogni 20 giorni. Un orologio veramente ottimo!

D: Se dovessi dare UN consiglio a chi sta pensando al primo orologio meccanico, quale sarebbe?
R: Il primo amore non si scorda mai. Scegliete col cuore, non badate a mode, influencer o al prezzo d’acchiappo. Compratelo con l’idea che quell’orologio vi possa accompagnare per tutta la vita e possa essere un ricordo per le generazioni successive. Deve piacervi, non deve piacere agli altri.


Ringraziamo Ivo per averci portato nella sua passione analogica per l'orologeria meccanica e per averci fatto conoscere il suo marchio MAYER WATCHES.

Vi consigliamo caldamente il loro store www.mayerwatches.it dove potrete ammirare questi gioielli di precisione in tutto il loro splendore analogico.
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